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Cucinare la tracina

16 gennaio 2011

Ieri il bilancio della giornata e’ stato piuttosto moscio: 3 tracine, totale 6 etti circa, una canna spezzata in tre, un Viper perso con annesso moschettone, quello della cattura delle 2 spigole, sob!
Pero’ la materia prima per giocare c’era, cosi’ ho sfilettato le tracine, senza badare troppo a quel che restava sulle lische o attaccato alla pelle. E mi sono dedicato a due preparazioni che non avevo mai provato: il brodo di pesce e la zuppa, praticamente un caciucco alla livornese monopesce.
Brodo: soffriggere carota, sedano e cipolla, peperoncino e aglio a pezzettini, aggiungere le lische, le teste e la pelle del pesce, (insomma quello che avreste buttato) e fate sfumare un po’ di vino bianco secco. Aggiungere acqua fredda, prezzemolo, sale, pepe e fate bollire a lungo, prima con il coperchio, poi regolatevi, se volete fare restringere un po’, lo togliete.
Dopo tipo un’ora e mezza dovreste esserci. Passate il brodo prima con lo scolapasta e poi con il passino a rete metallica, lasciate freddare, eventualmente congelate per usi futuri, anzi no, aspettate, che il brodo serve per la zuppa.

Zuppa di tracine: in un tegame far soffriggere un battuto di prezzemolo, aglio e peperoncino. A fuoco bello vivo, versate un po’ di vino rosso, un po’ alla volta e fate sfumare bene. Quando e’ evaporato, aggiungere i pelati, far cuocere qualche minuto e aggiungere i filetti di tracina a pezzettoni, sale e pepe. Cuocere anche un’oretta, aggiungendo il brodo quando tende a restringersi troppo. Da servire in scodella, sopra crostini di pane.

Ah, fate attenzione, prima di pulire i pesci, alle spine velenifere sul dorso e sopra gli opercoli. Tagliatele con le forbici e per maggiore sicurezza tagliate la parte interessata con il coltello.

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